“DESPONDERE SPEM MVNVS NOSTRVM” – il motto latino dell’antico corpo militare di polizia penitenziaria è ricorso in più di una volta nella cerimonia che, nella mattinata del ventiquattro maggio, ne ha festeggiati i duecentouno anni di vita nella sala riunioni della casa circondariale di Bancali a Sassari.
Introdotti dal picchetto d’onore, le rappresentanze di tutte le forze dell’ordine di stanza ai relativi comandi provinciali hanno partecipato al protocollo della ricorrenza.
Dopo la lettura dei messaggi istituzionali di auguri provenienti dalla capitale, firmati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Ministro Guardasigilli Andrea Orlando e dal Direttore del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, si sono avvicendati al palchetto i rappresentanti del comando del penitenziario sassarese.
La comandante di reparto, dottoressa Sandra Cabras ha espresso sincere note di ringraziamento per il personale militare e i loro familiari, rimarcando il sacrificio della totalità degli addetti. Esposti anche a carichi di lavoro superiori alle normali mansioni di grado, visto il persistente deficit strutturale di personale in organico. Le criticità più gravi sono nel fabbisogno d’ispettori e sovrintendenti, profili indispensabili anche per la validità legale alla partecipazione delle udienze di processi penali in video conferenza.
In sintonia d’intenti, la conclusione del Direttore del penitenziario dottoressa Patrizia Incollu.
La responsabile ha avuto parole d’incoraggiamento e lode per tutti i soggetti in campo, atti a garantire la sicurezza della struttura e dei reclusi, nonostante le gravi carenze già riferite.
Nelle relazioni è emerso anche il grado di responsabilità e professionalità, evidenziati negli ultimi tempi con le nuove esigenze legate alle procedure dei detenuti soggetti al regime del “41bis” e alle forme di prevenzione di “radicalizzazione” dell’Islam, rispetto ad alcuni soggetti coinvolti in indagini di terrorismo internazionale. Temi che favoriscano un più forte legame di sinergia e cooperazione con tutte le forze militari e di prevenzione per la tutela dell’ordine pubblico. Pensieri non secondari di apprezzamento e ringraziamento sono stati partecipati alle categorie di rappresentanza sindacale presenti a Bancali e a tutti gli operatori di volontariato (presente il cappellano Don Luigi Galia) che contribuiscono a rendere il carcere, un luogo di opportunità e rinnovamento piuttosto che mero contenitore punitivo.
Al termine della cerimonia la dottoressa Incollu con il questore di Sassari Diego Buso ha consegnato un encomio ufficiale a due militari del corpo distintisi in operazioni di soccorso al di fuori dei loro normali turni di lavoro.