A poche ore dalle elezioni per il rinnovo del consiglio europeo, consultazioni ritenute decisive e straordinarie dalla maggior parte dei paesi membri dell’U.E. sale oltre i consueti limiti la tensione politica italiana con un’esasperazione dei toni, paradossale e inedita, considerando che l’aspro e più duro duello contende in una logorante battaglia quotidiana i due partiti politici alleati nell’esecutivo del governo nazionale.
Il collegio Isole (Sicilia Sardegna) che nella scorsa consultazione del 2014, portò addirittura tre esponenti sardi (ma Salvatore Cicu è nato a Palermo) nell’emiciclo di Strasburgo, non è da meno circa l’abbondanza di elementi carichi di spunti polemici, quando non anomali.
Sono cinque su quindici (un terzo) le liste che comporranno la scheda elettorale consegnata agli elettori isolani, prive di candidati nati in Sardegna.
Sono sette le liste che includono nella formazione da otto, un solo candidato nato in Sardegna, fra queste: Forza Italia, P.D. e Fratelli d’Italia.
Sono invece quattro le liste (P.D. – Forza Italia – Europa verde e Popolari per l’Italia) che annoverano sei candidati nati in Sicilia sugli otto che compongono l’elenco.
A Porto Torres la sfida di rappresentare la comunità turritana nell’assemblea consiliare di Strasburgo l’ha ingaggiata il giovane Donato Forcillo, trentaduenne, nato a Sassari.
A onor del vero, l’unica candidata nata a Porto Torres in corsa in questa consultazione europea è Maria Daniela Paglietti, classe 1968, unica candidata sarda nel partito del Popolo della Famiglia Alternativa Popolare.
Il penta stellato Forcillo, con importanti e consolidate competenze economiche, nonostante la giovane età, ha preso parte per circa un anno alla giunta comunale guidata da Sean Christian Wheeler, con la delicata delega al bilancio economico.
Lo abbiamo incontrato e ospitato in questa piccola conversazione proponendogli non il classico decalogo di domande impossibili, ma la richiesta di fornire almeno cinque buone ragioni che possano convincere un’importante quota d’indecisi e magari di elettori già orientati, non solo di Porto Torres.
Dott. Forcillo, la sua candidatura come portavoce (è ancora valido il termine coniato nella genesi grillina?) M5S in Europa si evolve con la procedura digitale di televoto sulla piattaforma Rousseau. Un processo che promuove insieme con lei la collega Anna Sulis di Quarto. La quale, ultima in graduatoria, lascia il posto all’attuale capolista, (la nuorese Alessandra Todde) grazie a una precisa deroga, esclusiva del capo politico Luigi Di Maio. Lo conferma?
“Il termine portavoce è valido oggi più che mai. Lo scopo infatti è quello di mantenere sempre un filo diretto con i cittadini. Solo così è possibile realizzare il concetto di democrazia diretta. Il Regolamento pubblicato a Febbraio era chiaro e dava facoltà a Luigi di scegliere dei capolista esterni, che si sono distinti nella società civile. Quindi chiunque partecipava alle votazione online su Rousseau era consapevole di tale possibilità. Inoltre tale decisione, è stata ratificata dagli iscritti stessi. Segno di un coinvolgimento concreto della base nelle scelte.”
Tutte le formazioni politiche nazionali impegnate nella campagna elettorale (compresi i “partiti tradizionali” rappresentati anche istituzionalmente nell’attuale commissione europea) tendono a marcare le distanze dall’attuale direttivo europeo presieduto dall’avvocato lussemburghese Juncker. In tutti gli schieramenti, dalla destra estrema alla sinistra radicale, è auspicata la discontinuità racchiusa nel comune richiamo per una “Europa dei Popoli”. Ci può chiarire meglio la posizione del M5S in merito ad eventuali posizioni politiche nel Parlamento Europeo? Al netto di eventuali alleanze, cosa farà il M5S per smentire in Europa l’isolamento italiano, principale accusa delle opposizioni all’attuale governo nazionale romano?
“Il distaccamento degli attuali partiti di destra e sinistra, somiglia più ad una posizione populista di comodo, in vista delle elezioni. Lo dico alla luce dei fatti: Forza Italia e PD in primis, rappresentano anche in Europa questo establishement, essendo presenti rispettivamente nel gruppo europeo del PPE e dei S&D. I partiti tradizionali italiani, sono la fotografia di questa Europa delle lobby e dell’austerity. La posizione del M5S è chiara: non permettere a questi due grossi blocchi politici, di raggiungere insieme il 51% nel Parlamento Europeo. In questo modo il M5S diventerà anche in Europa ago della bilancia nelle decisioni, per poter portare l’Europa da una visione prettamente finanziaria, ad una basata sull’economia reale. Provenendo da una famiglia operaia ed avendo fatti grossi sacrifici negli studi e nel lavoro, il mio più grosso obiettivo è semplice: portare in Europa la Voce della gente comune.
Quanto all’isolamento italiano in Europa, esso è frutto di una sudditanza di Berlusconi e Renzi nei confronti della Germania e della Francia. Fortunatamente, grazie a questo Governo, la Voce dell’Italia in Europa è chiara e forte. Per la prima volta negli ultimi 20 anni, abbiamo un Premier credibile che porta in alto l’orgoglio italiano.”
Nella sua campagna elettorale che ha incluso anche un passaggio in Sicilia, ritorna il duello a distanza con la Lega. Dalle opposte visioni sui valori dell’unità nazionale, marcate in occasione del 25 aprile, ai temi etici sui diritti civili. Lo scorso 7 maggio in occasione della riconosciuta doppia genitorialità per due mamme sassaresi, chiama direttamente il vice premier Salvini a esprimersi ufficialmente sul tema. Questo dialogo fra sordi appare ai più una strategia elettorale che si estinguerà dalla prossima settimana. La contrapposizione raggiunge toni surreali sulla reiterata “questione morale” con la schiera trasversale di politici coinvolti in indagini giudiziarie. Il M5S (stralciando l’amministrazione della Capitale) rivendica un’esclusiva priorità sull’affidabilità etica dei propri rappresentanti. Non è immune in ogni caso da scelte inadeguate proprio nella selezione della sua classe dirigente. L’elenco non è minimo e, senza ripeterlo, vede proprio in Sardegna episodi clamorosi. Dalla mancata partecipazione alle regionali del 2014 (in “era glaciale” decisa dal padre fondatore Grillo), al cambio di candidato sindaco a corsa già avviata per il comune turritano. Vicenda quasi ripetutasi, non con lo stesso positivo risultato, nelle ultime consultazioni regionali per la scelta del candidato governatore.
Per non dimenticare il pasticcio del deputato sardo velista, campione assenteista a Montecitorio, sino alla rovinosa esclusione di questi giorni del medico cagliaritano, candidato a sindaco della città metropolitana di Cagliari.
Se nelle ultime elezioni aumenta la volatilità del voto insieme con una crescente astensione, quale maggiore appeal dovrebbe attrarre gli elettori, non solo giovani e neofiti, Portotorresi, Sardi e Siciliani, a scrivere il suo nome sulla scheda elettorale di domenica prossima ?
“Mi fa molto piacere questa domanda. Ha citato tre casi (la mancata partecipazione alle regionali 2014 e alle comunali di Cagliari, così come il caso Mura) che mettono in luce la netta differenza rispetto ai partiti tradizionali. E’ segno di profonda maturità e coscienza morale, non presentarsi alle elezioni quando non ci si reputa pronti. Così come lo è, chiedere le dimissioni di un proprio rappresentante, qualora non rispetti appieno gli impegni presi con i cittadini. Questo è sempre mancato ai partiti tradizionali (PD e Forza Italia per citarne alcuni), che pur di presentarsi a tutte le competizioni elettorali e pur di mantenere tutte le poltrone in Parlamento o in Consiglio Regionale, non sono stati spesso rispettosi dei propri elettori. Ed è questo a mio avviso, uno dei motivi del forte calo percentuale che hanno subito in questi anni.
Quanto a me, ho un percorso formativo e professionale importante: due lauree con lode in economia, studi tra la Sardegna, Dublino e Londra. Parlo tre lingue, ho ottenuto 20 borse di studio e 4 premi come miglior studente. Un dottorato di ricerca in Economia Politica sulla tutela dei lavoratori, esperienze di insegnamento a l’università e lavorative in aziende internazionali a Milano e Roma. Tuttavia credo che la cosa che mi differenzi nel profondo dell’animo, siano l’onestà intellettuale e i valori etici e morali, che sono le fondamenta che mi spingonoa fare politica. Per me fare politica è servizio civico, ovvero mettere a disposizione della comunità, il mio tempo, le mie competenze e la mia persona.”
“Il governo nazionale giallo verde è al capolinea e cadrà in autunno sulle scadenze economiche”. Manovra di bilancio (l’aumento dell’iva sospesa come una mannaia) e relative clausole di salvaguardia sono il refrain quotidiano che in ogni caso non aiuta l’attenzione degli Italiani alla politica, neppure ne favoriscono la fiducia.
Nel suo comunicato del 21 maggio, in ambito economico, oltre la questione madre dell’insularità, lancia una suggestiva proposta per la creazione di un’Agenzia Europea del Turismo in Sardegna. Per questo ambizioso progetto (potrebbe emulare Parma, sede dal 2002 dell’agenzia europea per la sicurezza alimentare https://www.efsa.europa.eu/it), oltre una serie di azioni non proprio banali -l’integrazione dei tre aeroporti dell’isola è una priorità non esclusiva – evoca “un piano Marshall quinquennale d’investimenti diretti nel territorio”. Le entusiasmanti aspettative ricordano un po’ le dichiarazioni dello scorso 12 gennaio, quando Luigi Di Maio, accompagnato dal pur giovane ministro Fraccaro, dalla piazza del Comune, accese nell’avvio del Reddito Energetico a Porto Torres con il simultaneo varo del Reddito di Cittadinanza per oltre duecento mila Sardi, i presupposti di un nuovo “miracolo italiano”. Questa “sua” agenzia del turismo con l’eventuale sede nell’isola, ha già presupposti avviati o condivisi con altri enti istituzionali interessati ?
“Mi fa piacere che ha citato il progetto del Reddito Energetico, che mi permette di rispondere alla sua domanda. Nel mio anno di carica come assessore, ho avviato nel comune di Porto Torres questa rivoluzionaria idea. Progetto adottato sia dall’intera Regione Puglia e dal comune di Milano, entrambi a guida PD. Segno che quando un’idea è buona, cammina con le proprie gambe, a prescindere dal colore politico. Tuttavia non è stato facile implementarla. Trattandosi di un progetto rivoluzionario, c’era molto scetticismo all’inizio, che come vede dai risultati è stato prontamente smentito da più parti. Questa idea dell’Agenzia Europea del Turismo, è un ulteriore idea innovativa che potrebbe rappresentare un volano per la crescita della nostra Isola, che avrò modo di portare all’attenzione delle istituzioni competenti, non appena eletto a Bruxelles.”
Prima di lasciarci, le chiediamo una sua conclusione circa l’auspicato e straordinario scenario (ogni riferimento ad altre situazioni già sfiorate è assolutamente casuale e non voluto), di un legame penta stellato da Bruxelles a Porto Torres passando per Roma. Senza cadere in sogni velleitari – l’epilogo politico dell’eurodeputata cagliaritana Giulia Moi non lo consente – il suo seggio nel consiglio europeo cosa può, davvero significare,per Porto Torres ? In ogni caso in bocca al lupo.
“Io non voglio essere un rappresentante solo del M5S, voglio essere il rappresentante di un’intera comunità che crede ancora sia possibile un mondo più giusto, equo e migliore. Porto Torres è il simbolo di scelte politiche del passato scellerate. Il mio seggio può rappresentare l’inizio di una rinascita, non solo per una città, ma per l’intera regione, che forse non ha mai avuto rappresentanti con a cuore gli interessi del proprio territorio.
A 32 anni, da giovane emigrato non per scelta ma per necessità, sento questa grossa responsabilità. La mia Sardegna mi manca, e sento il dovere morale di cambiarla in meglio. Non posso permettere ancora che tanti giovani come me siano costretti a lasciarla, lasciando dietro tutti gli affetti e spendendo al di fuori del territorio, le tante competenze acquisite. Sono un “cervello in viaggio” che con tutto quello che ha visto nel mondo, ritorna con il suo Zaino pieno di idee ed entusiasmo, per valorizzare la nostra meravigliosa Isola. Perciò il 26 Maggio, facciamo una rivoluzione gentile con la matita. Votiamo per un rinnovamento della politica. Questo vuol dire scrivere “Forcillo” sulla scheda elettorale.”