Stai attento alle nuvole. Un baule pieno di vita.

I ricordi e i viaggi di Massimo Lopez, specchio di una bella Italia.

“All’improvviso, un vecchio baule: bell’inizio, per la storia di un attore. E in effetti il «tesoretto» di lettere e diari di sua madre Gigliola e di sua nonna Titina, ritrovato in una soffitta, si trasforma per Massimo Lopez in un vero e proprio viaggio, non solo nella memoria. Decide infatti di ricostruire tappa per tappa il passato della sua famiglia vagabonda, che girava di città in città seguendo il lavoro del padre.”

L’incipit della sinossi riportato sulla seconda di copertina coglie l’essenza di un libro che tocca le corde del cuore. Una sensazione di benessere che coinvolge il lettore, probabilmente in uguale misura con gli stati d’animo degli autori.  La voce narrante, in un intimo, empatico memory, quella di Massimo Lopez si accompagna alla preziosa collaborazione dell’amico  Sante Roperto. Giovane docente universitario, scrittore e giornalista campano, originario di Caserta.

Dall’incontro dell’insolita coppia di autori, nasce “Stai attento alle nuvole”, una romantica narrazione, confezionata in una brossura rigida blu cobalto, rotta solo dai caratteri in copertina, bianchi come le nuvole. Distribuito dallo scorso settembre 2020 per i caratteri di Solferino, lo speciale diario descrive “Un viaggio di vita e famiglia”, come recita il sottotitolo.

Sing & Swing Sassari 11.12.2015

Un’idea, come confessa lo stesso Lopez nel primo paragrafo, nata da una telefonata ricevuta dalla cugina Susanna.“Ho trovato un vecchio baule…(con innumerevoli reperti di famiglia e dell’universo cinematografico artistico del novecento – ndr)… ma credo ci sia qualcosa di tua madre.”

A Gigliola, la mamma, è dedicato questo libro, scrigno di ricordi e aneddoti, teneri e privati.

Condivisi con un impeto letterario e sentimentale per nulla scontato.

Sing & Swing Sassari 11.12.2015

Nei quattordici paragrafi che compongono il libro, tredici iniziano con dei versi stralciati dai diari di Gigliola. Note che avviano un viaggio, fisico e sentimentale, dove la presenza e la crescita del piccolo Massimo, assumono la scoperta curiosa di una fantastica esplorazione.

Segnata in tutto il percorso dalla presenza di una famiglia unita e numerosa. Guidata dalle figure essenziali di papà Aldo e mamma Gigliola.

Un viaggio nell’Italia del boom economico nella seconda metà del Novecento, conosciuta e vissuta, sin dagli anni della tenera infanzia, in molte città italiane. Grazie alla carriera di papà Aldo, dirigente bancario, sviluppatasi in più sedi lavorative della penisola.

Nell’ampio e insolito memoriale fanno capolino le conoscenze e frequentazioni domestiche nelle case romane di Walter Chiari e Corrado Mantoni, approcciati entrambi con infantile candore. Beniamini per il piccolo Lopez, insieme a quel campione, principe della risata, Antonio De Curtis, noto Totò, svelatosi agli occhi del curioso scolaretto attraverso i primi film visti nella casa degli zii napoletani in via Tasso.

Una spiccata inconsapevole attrazione per il mondo dello spettacolo, in particolare per il palco della prosa, coltivata con le prime imitazioni abbozzate per gioco nelle aule delle scuole primarie o in famiglia. Quest’ultima rappresentata con le radici forti nei valori e collegata anche in alcuni ritrovati cimeli artistici risalenti a quella Bassano film degli anni Venti, riferiti ai nonni materni: il marchese Mario Bassano di Tufilo con la moglie Titina.

Un carisma innato per la ribalta, quello di Massimo, che si svelerà con la spontanea audacia autodidatta nel primo provino teatrale sostenuto con il regista Luigi Squarzina. Primo decisivo premio alla consapevolezza di un sogno nonostante l’austera figura paterna.

Sing & Swing Sassari 11.12.2015

Aperta in ogni caso alla scelta artistica di quel figliolo renitente alla scrivania d’ufficio o alla conta dei crediti bancari.

Il libro non insegue l’ampia carriera artistica nei tanti linguaggi esplorati e visitati da Lopez.

Gli incontri decisivi per la professione (con Pippo Baudo e Mina, Tullio Solenghi e Anna Marchesini, Massimo Troisi e Giovanni Benincasa, Alfonso Tramontano e Roberto Realacci) rimangono sullo sfondo di un cammino. Ricco di paesaggi, costumi e tanta umanità.

Privilegiato è il legame con Napoli, la città dei genitori, la casa vissuta nella zona collinare. Una napoletanità manifestata nel rivisitare tutti gli altri luoghi con le rispettive dimore degli anni passati: Bari e Foggia, Roma, Milano e Padova.

Un patrimonio di paesaggi e volti, amicizie e amori che non si riducono in un lungometraggio di nostalgia. Dopo la scomparsa della madre, la sensibilità di realizzare, non senza fatica e sforzo, un lavoro del genere, da valore a quei vuoti che, inevitabilmente, appaiono incolmabili con determinati lutti. Una contaminazione di sentimenti che trova nell’amicizia il naturale luogo d’incontro. Facilitato da quella rivoluzione gentile che riconosce in Massimo Lopez un esemplare Maestro. Chi scrive ha avuto il piacere d’incontrare in più di un’occasione l’artista impegnato nei suoi spettacoli in Sardegna e apprezzarne la sua speciale cordialità. Capace di mettere da subito l’interlocutore in un clima familiare. Senza dimenticarne la straordinaria versatilità artistica spesa anche come doppiatore e soprattutto come interprete in uno dei suoi grandi amori musicali, Frank Sinatra.

Sing & Swing Sassari 11.12.2015

Con le immagini ritratte ricordiamo una splendida serata, l’undici dicembre 2015 al teatro Verdi di Sassari: http://caratteriliberi.eu/2015/12/13/in-evidenza/massimo-lopez-sing-and-swing-la-sua-seconda-vita/

Risale allo scorso ventinove dicembre 2020 il suo ritorno nell’isola, al teatro Civico di Alghero, nel brillante show in coppia con l’amico di sempre Tullio Solenghi.

Uno scoppiettante spettacolo usufruibile via streaming, epilogo della diciottesima edizione di Festivalguer, accompagnato anche in quest’occasione dalla speciale colonna sonora curata dalla Jazz Company. L’orchestra diretta da un altro grande amico, il Maestro Gabriele Comeglio, già ricordato nell’incontro con Mina e Gabriele Pani, in questo bellissimo libro da rivivere rileggere.

Foto a cura dell’Ufficio stampa 18^ edizione
Festivalguer
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