La letteratura tradotta in piece teatrale. Iniziativa ricorrente nella prosa italiana dagli esiti non scontati nelle aspettative degli autori per una felice osmosi.
“Un azzardo compiuto, chiamato a superare l’ultima e decisiva prova: l’incontro con il pubblico.”
Così Franco Marcoaldi, autore de “Il mondo sia lodato” (edizioni Einaudi 2015) delinea la rinascita del suo testo in ribalta. Con l’adattamento teatrale messo in scena da Toni Servillo.
L’attore napoletano interpreta al Teatro Mercadante di Napoli (in programmazione dal trenta novembre al cinque dicembre), in ottanta minuti, una struggente visione planetaria.
“All’apparenza Il Mondo sia lodato è una preghiera laica di intonazione francescana sulla bellezza e la meraviglia del creato.”
Ancora l’autore nella presentazione, ricorda le intenzioni del suo poemetto originario.
Inevitabilmente ben diverso e felicemente “messo a soqquadro” dalla visitazione in prosa di Servillo.
Un monologo coerente ai contenuti che ispirarono lo scrittore a comporre il poemetto.
Il senso di gratitudine nei confronti del Creato, concepito nell’accezione più ampia e spirituale del termine. Associato a quella primordiale Natura. Forte di una supremazia ambientale, paesaggistica, pullulata da esseri viventi variegati.
Ospiti di un ecosistema affidato in toto nella custodia di una Umanità non omogenea nell’arcaico discernimento fra il Bene e il Male.
Il luogo riprodotto nelle originali scene, disegnate da Lino Fiorito, ospita l’appello globale dell’anziano orante, richiama il più alto consesso geopolitico, istituzionale: il palco ONU, alle Nazioni Unite.
L’effluvio di parole, cadenzate con solenne metrica coinvolgono linguaggi e codici in un ecumenismo senza frontiere o recinti culturali. Una posa intrisa di autorevole umiltà e sagace dote umanistica, allude con devoto affetto a un indimenticato padre della formazione filosofica partenopea. Una simbiosi emozionante con quel coriaceo avvocato Gerardo Marotta.
Anch’esso avvezzo all’esclusivo pulpito del Palazzo di Vetro.
Colui che nel ventidue giugno del 1993 in una seduta del Parlamento europeo, presentò con una delegazione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, un appello per la ricerca umanistica. Recepito e fatto proprio dalla stessa assemblea parlamentare della U.E.
Ideali inclusivi capaci d’integrare posizioni ortodosse racchiuse nei testi biblici del Vecchio Testamento – Il Cantico di Daniele (3, 52-57) appare una limpida sovraesposizione –
Così come l’azione dei Giovani di Papa Francesco, rappresentanti dell’ Earth Day, senza dimenticare gli attivisti di Greta Thunberg del Fridays for future.
L’efficacia del mantra di ringraziamento e sottomissione al Mondo che “sia lodato” è supportato da uno sfondo digitale. Che proietta in un video (curato da Alessandro Papa) la rappresentazione più ampia di quel Mondo da lodare.
La protervia caducità del maligno, subdolo nei “piccoli granelli di sabbia” non potrà pregiudicare la presenza immanente del Padre che nessuno potrà mai ignorare.
Questa sera alle 18.00, l’epilogo di un straordinario tour. Reso ancora più amabile dalla pregiata e discreta presenza del personale di sala. Pronto a garantire con una puntuale e discreta accoglienza, le condizioni di sicurezza sanitaria contingenti.
Ulteriori approfondimenti disponibili su: https://teatrodinapoli.it/