Ho avuto la fortuna dei principianti nel conoscere in due diverse modalità e momenti dello stesso anno – complicato spartiacque per l’Umanità intera –il 2021,
due artiste. Indiscutibili talenti nei linguaggi delle rispettive proprie discipline.
A settembre partecipando – a Napoli – alla settima edizione del festival letterario Ricomincio Dai Libri, incontrai la prima volta, con i noti presidii sanitari imposti dall’emergenza pandemica, Gabriella Vitiello. Già attiva nel suo rinnovato percorso professionale.
A distanza di alcune settimane trascorse dopo la felice esperienza di RdL, il secondo incontro casuale. Questa volta con la lettura di un romanzo, selezionato in una personale ricerca editoriale di nuovi volti di autrici e autori italiani.
Un testo decisamente atipico nella straordinaria potenza e bellezza del linguaggio scelto dalla scrittrice, mai incontrata personalmente, Antonia Storace: https://www.laltraribalta.it/2021/11/24/lettere-damore-dalla-terra-fertile-antonia-storace-al-suo-secondo-raccolto-con-frumento-e-papaveri/
Questa premessa è doverosa per riscontrare a distanza di tre anni il piacevole recapito in redazione del comunicato stampa con il quale Antonia descrive il percorso professionale di Gabriella.
Un racconto tracciato con lo stile e una passione sintonica che avvicina i profili delle due professioniste campane.
Due delle tre foto che accompagnano il testo di Antonia Storace, che condivido integralmente con grande piacere, sono realizzate dalla fotografa Barbara Marolda.
La personale certezza – più che un auspicio – che entrambe proseguano i rispettivi percorsi artistici nella comunicazione di rinnovate emozioni. Naturali aspettative delle proprie potenzialità e competenze.
da Antonia Storace:
“Ho sogni testardi” scrive Gabriella Vitiello. Attrice napoletana, classe 1990, studia recitazione da quando aveva otto anni. “Ho sogni irrinunciabili” ripete, perché i sogni non possono che essere tali, quotidianamente chiamati all’ostinazione, alla resistenza, alla fede della perseveranza. Chiunque ne abbia almeno uno, lo sa. Una febbre che brucia nella pancia, un destino che ci precede di qualche passo e ci chiede di continuare a camminare.
TLUS – Ti Leggo Una Storia
È il 2020, la pandemia esplode improvvisa e violenta, rovescia i paradigmi della vicinanza, sovverte le logiche degli affetti e del lavoro, obbliga a un rallentamento imprevisto, e l’intera compagine artistica è costretta al saldo di un prezzo altissimo.
Quando poi la vita, col suo carico di attese e di speranze, tenta il gesto della ripartenza, Gabriella Vitiello sceglie di abbracciare un nuovo progetto, concertando il talento attoriale e l’amore per la lettura a voce alta.
Nello studio del regista Marco Benincasa, e con il sostegno della sua supervisione, l’attrice torrese legge e interpreta pagine e passi dei libri che ama, storie e personaggi che le piacerebbe impersonare al cinema – le opere di Enrico Galiano, ad esempio, Daria Bignardi, Giulio Golia, Luca Argentero, Massimiliano Virgilio, Serena Bortone, solo per citarne alcuni –, pubblicandoli a mezzo social, sui suoi canali: è così che nasce TLUS – Ti Leggo Una Storia.
“La letteratura è stata la mia più grande amica, soprattutto nei momenti difficili. Lo scorso anno, ad esempio, ho ottenuto un ruolo come attrice in un progetto di grande rilievo. Tuttavia, per logiche di produzione, il contratto in ultimo è saltato. Ne è seguita una fase di profondo sconforto durante la quale ho pensato di mollare, di abbandonare i miei sogni, per quanto testardi. Eppure, ancora una volta, i libri mi hanno salvata, facendomi da sponda. In una delle librerie che frequento abitualmente incontro spesso una signora ipovedente: è solita venire ad ascoltarmi durante le presentazioni. In una particolare circostanza, mi chiese di leggere per lei alcuni passi de Chi dice e chi tace, di Chiara Valerio, poiché nessuno, a casa, poteva esserle d’aiuto in questo senso. Mi adoperai immediatamente, registrando la lettura dell’intero libro con il cellulare: uno a uno, le inviai tutti i capitoli su WhatsApp. Trovo in questo il senso di ciò che faccio: la possibilità di emozionarmi e di emozionare, di contribuire a difendere la bellezza di cui le storie sono portatrici” racconta Gabriella Vitiello.
Lo scorso anno, è ospite alla rassegna letteraria Ricomincio dai Libri. Insieme a Miriam Candurro e Cristina Donadio, in occasione della nona edizione di RdL, Gabriella omaggia Michela Murgia con un commovente reading letterario: Zitta mai, tratto dal libro Stai zitta della scrittrice, attivista e drammaturga che il 10 agosto 2023 ci lasciava, consegnandoci in dote la consapevolezza dell’importanza di disobbedire.
Anche quest’anno, la Vitiello prenderà parte alla rassegna, giunta alla sua decima edizione, con la direzione artistica dello scrittore Lorenzo Marone.
Nelle splendide sale dell’Archivio di Stato di Napoli, fra i numerosi eventi del ricco calendario (27, 28, 29 settembre), interverrà in qualità di attrice durante le presentazioni di Diego De Silva, Ugo Barbara, Maria Grazia Calandrone, Vinicio Marchioni.
Ti Leggo Una Storia non è soltanto il nome di un progetto, dunque, di una visione: è prima ancora il desiderio di cogliere il respiro dei libri, il fiato del mondo che anima ogni personaggio, così che possa emergere dalle pagine e incontrare quelli che stanno fuori, gli audaci della bellezza, gli ardimentosi del futuro: i lettori.
Note biografiche
Nata a Torre del Greco (Napoli), nel 1990, Gabriella comincia a studiare recitazione a otto anni, prendendo anche lezioni di dizione, mimo e movimento corporeo.
Dopo il diploma al liceo linguistico di Portici, si trasferisce a Roma, dove supera le selezioni e accede all’Accademia di teatro e musical Fonderia delle Arti, diretta da Giampiero Ingrassia; si diploma nel 2012 con lo spettacolo Altalenanti diretto da Edy Angelillo. Al termine dell’esperienza accademica, Gabriella studia con insegnanti del calibro di Antonio Capuano, Giovanni Veronesi, Laura Zaccaria, Francesco Sala, Lorenzo Gioielli, Antonio Milo, Francesco Prisco, Monica Vullo, Riccardo Mosca, Alessandro D’Alatri e Massimiliano Gallo.
A soli 18 anni il suo primo lavoro da attrice: Lo sguardo degli altri di Gigi Di Luca. Quest’ultimo la dirige anche in Yerma, A Sud e nel 2009 è sua assistente alla regia ne La cantata per i bambini morti di mafia al Teatro Bellini di Napoli.
È diretta da Francesco Prisco in Akbar e Il sorriso nascosto. Protagonista femminile dello spettacolo teatrale Miracolo a Torino di Maurizio De Giovanni, tra i suoi ultimi lavori sul set c’è il docufilm Una vetrina che guarda il mare con la regia di Massimiliano Gallo.
Dal 2017 al suo lavoro di attrice affianca il ruolo di insegnante di recitazione e dizione.