La vita intera con il cuore in mare. Nell’approdo dell’Umanità il sentimento più importante che connette i popoli. Al settantacinquesimo festival della canzone italiana Massimo Ranieri continua a navigare nella solidarietà mediterranea.

La musica e il mare. Un duopolio di elementi non contrapposti che emergono in un sodalizio d’intenti non trascurabili. Soprattutto se questa particolare connessione si manifesta con suggestiva empatia nella appuntamento culto della canzone italiana. Grazie ad un grande interprete internazionale della canzone popolare italiana.  

L’amore può lenire anche le ferite più profonde

È questo il senso del brano che Massimo Ranieri ha presentato lo scorso undici febbraio, nella prima serata dell’ultimo festival, il settantacinquesimo, della Canzone Italiana, al Teatro Ariston di Sanremo.

Massimo Ranieri. Palasport Porto Torres 2014

“Tra le mani un cuore”, è il titolo della canzone scritta da Tiziano Ferro e Nek, con Giulia Anania e Marta Venturini affidata alla voce di Giovanni Calone, al secolo Massimo Ranieri.

Come ha spiegato lo stesso scugnizzo del Pallonetto interprete sin dal sessantotto del mitico “Rose Rosse”, quella presentata a Sanremo,  è una canzone lacerante di bellezza, perché è la storia di questa persona che finisce questo rapporto e aiuta l’altra persona a salvarla da questo cuore caduto in mare.”

La presenza del mare nella produzione canora interpretata dall’artista napoletano, classe 1951, come elemento imprescindibile della Natura o come metafora nelle dinamiche dell’universo umano è un dato di fatto. Un respiro vitale necessario quanto l’ossigeno per la vita dell’uomo.

Una essenza centrale nella storia dell’Umanità che continua e sviluppa quanto già cantato sempre sulla ribalta di Sanremo nel 2022 (https://www.networknews24.it/2022/03/09/la-dal-mare/”La vita intera con il cuore in mare. Il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane

Proteggilo dal freddo che c’è stato. E troverà la pace dopo quello che ha passato. Se hai tra le mani un cuore.”  Il paesaggio racchiuso in questi versi richiama innumerevoli visioni contemporanee legate alle sofferenze patite da migliaia di esseri umani.

Migranti nei luoghi di una Europa sempre più lacerata dai conflitti bellici e politici. Migranti nei territori italiani. 

Sembra quasi stupefacente come i versi di una canzone cantata nella gara di Sanremo possa illuminare le menti di chi l’ascolti sulle traversate marittime del pattugliatore della Marina Militare Italiana Cassiopea che  sbarca nel porto di Shengjin in Albania, i quarantanove migranti selezionati per essere sottoposti alla procedura accelerata di frontiera. Con tutti i contorni sostanziali, politici ed economici, di una vicenda drammaticamente surreale.

Quasi precocemente archiviata rispetto all’accelerazione improvvisa sui rischi reali di un allargamento dei conflitti militari in ambito U.E. rispetto alle vaticinate opzioni pacifiste, propagandate dalla blogosfera globale con l’inevitabile cambio di presidenza nello studio ovale della Casa Bianca a Washington.          

All’unisono risultano dimenticate, quanto meno non prioritarie nell’agenda geopolitica, le politiche di tutela ambientale. La rinnovata intenzione del neo presidente americano di uscire dal trattato di Parigi sul contenimento della crisi climatica, notificata con una lettera all’ONU, nel primo giorno del suo mandato, esprime uno sconcerto globale su tutte le iniziative collaterali.  

Non da ultime proprio quelle attinenti alla a decarbonizzazione del trasporto marittimo. Dove il raggiungimento di un’economia dei trasporti a impatto climatico zero, stabilisce, in ottemperanza ad una prima strategia adottata dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) nel 2018, che le emissioni annuali totali del comparto marittimo debbano essere ridotte di almeno il 50% rispetto al 2008 entro il 2050.

Rispetto  a questo orizzonte temporale non più lontanissimo, gli scenari attuali dove il ripristino del diritto internazionale rispetto agli interessi perseguiti dagli Stati sovrani, appare ogni giorno sempre più complicato, ogni piccolo gesto in virtuosa contro tendenza può valere l’impegno dello sforzo.

Al pari di diversi gruppi armatoriali nazionali che nello sviluppo delle rispettive policy di sistema nella riconversione ecosostenibile delle rispettive unità, dedicano importanti iniziative alla fruizione dei servizi di cabotaggio per le famiglie (non solo in ambito vacanziero) con la promozione di innumerevoli eventi culturali; la spinta potenziale della musica italiana non spegne una voce essenziale.

Massimo Ranieri. Palasport Porto Torres 2014

Dove il mare con i suoi colori naturali possa essere attraversato da natanti civili e militari che non trasportino più, corpi devastati dalle guerre e dalla miseria, in una possibile pacifica circumnavigazione per l’intera Umanità.      

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