“Sassari, alla scoperta dei conventi” è il titolo dell’iniziativa dedicata alla scoperta dei luoghi più significativi della presenza francescana nella città di Sassari.

L’evento, il primo di una serie da definire, negli auspici dei promotori, è stato organizzato per il 29 marzo dal Comune di Sassari in collaborazione con la Fondazione Cammino Francescano in Sardegna. Il gruppo di quaranta partecipanti, preventivamente costituito con una prenotazione gratuita (telefonica o con recapito digitale infosassari@comune.sassari.it) presso l’ufficio informazioni del Comune di Sassari, si è ritrovato con puntualità svizzera sabato 29 marzo alle 9.30 presso la parrocchia San Francesco d’Assisi nota in città come la Chiesa dei Cappuccini.

Ad accogliere i partecipanti della “prima passeggiata urbana” sassarese in una beneaugurante riscoperta del “turismo lento” avvezzo ad una trasversale socializzazione, il dottor Ferdinando Ledda, Istruttore ai Servizi Culturali del Comune di Sassari. Nei saluti di rito il funzionario municipale ha smesso la funzione istituzionale per assumere con piacevole garbo e appassionata competenza, il ruolo divulgativo in una ammaliante narrazione. Un efficace passpartout nelle aperture d’inediti scrigni: conoscenze e notizie inedite rispetto ad un suggestivo itinerario nei tre conventi francescani situati nel perimetro cittadino sassarese.
Ad assisterlo durante l’intera giornata di visite e approfondimenti è giunta da Laconi, la dottoressa Maria Ignazia Deidda, già vice sindaca del comune oristanese con delega alle politiche culturali, alla promozione del territorio, presidente della Fondazione Cammino Francescano in Sardegna.

La giornata si è rappresentata sin dalla prima visita alla Chiesa dei Cappuccini, coadiuvata dal parroco don Franco Manunta, in una valida opportunità formativa sul patrimonio storico, artistico, culturale cittadino. Fruibile nei canoni più semplici e diretti ad una attenta eterogenea platea.
L’introduzione per piccoli gruppi negli spazi angusti della cripta ospitante piccole strutture funerarie e ossuari, ha anticipato le atmosfere sospese fra la curiosità di visitare per la prima volta o rinnovare antiche perlustrazioni, a seconda del grado di conoscenze dei singoli partecipanti. Tutti coinvolti in un unanime senso di appartenenza e rispetto nei confronti di preziosi tesori riferiti alla disponibilità del bene comune. Un valore aggiunto significato anche nella provenienza extra urbana dei visitatori. Fra i quali una coppia di pensionati originaria del nord Italia, residente a Bosa, giunta con congruo anticipo al luogo di ritrovo.


A metà mattinata con il trasferimento a piedi della comitiva fra le antiche mura del centro storico, è iniziata, presso il complesso di Santa Maria di Betlem, la visita più impegnativa per l’articolazione e il pregio dei contenuti. A fare gli onori di casa, il frate Guardiano del Convento di Santa Maria, padre Salvatore Sanna.

Insieme al responsabile della antica e ricchissima biblioteca del convento francescano, il padre guardiano ha illustrato le aree e le opere salienti del complesso conventuale sito in via Artiglieria 1. Una articolata relazione che ha aggiornato il preoccupante stato strutturale dell’edificio, soggetto da lungo tempo ad una inagibilità quasi totale.

Una situazione la cui soluzione non è attualmente prevedibile, considerato lo stallo dei lavori di restauro e messa in sicurezza, richiedenti ingenti risorse economiche, la cui disponibilità dipende da vari livelli istituzionali di intervento. Prima di iniziare un affascinante percorso nel polo museale che custodisce alcuni fra i Candelieri della Faradda, l’antica Festha Manna di Sassari, dedicata allo scioglimento del voto alla Madonna Assunta in Cielo nella notte del quattordici agosto; c’è il temposufficiente per unosplendido intermezzo artistico.



Il coro liturgico Laudate et Benedicite diretto dal Maestro Jana Bitti ha realizzato il “Cantico delle Creature” di San Francesco d’Assisi.

Senza dimenticare un approfondito passaggio nella storica biblioteca conventuale dotata di antichi tomi risalenti al Cinquecento e Seicento. Anche la pausa pranzo con le colazioni a sacco, consumate in un area all’aperto del chiostro, poco distante dall’antica fontana, ha rappresentato un momento di conviviale agape con l’ospitale condivisione dei frati francescani che hanno offerto un semplice ristoro a base di spianatine e salsicce affettate.


L’ultimo appuntamento della giornata, solo in ordine cronologico, si è consumato nel pomeriggio, con la visita al complesso di San Pietro di Silki.

Il momento di spiritualità animato dalle suore e dai frati francescani presso l’orto annesso alla palazzina del convento – attrezzato anche per l’accoglienza a visitatori privati o pellegrini che intendano trascorrere qualche giorno di vacanza o meditazione – ha dedicato riflessioni e canti tratti dal Cantico delle Creature del Santo di Assisi. La visita pomeridiana nei locali della struttura ha registrato una grande partecipazione: un numero di presenze almeno triplicato rispetto al gruppo originario della mattina. Nel refettorio francescano, alla presenza dell’Assessora alle politiche culturali dell’amministrazione comunale, prof.ssa Nicoletta Puggioni, è stato rivisitato il pensiero e l’opera di Francesco che a ottocento anni dalla sua nascita risulta un riferimento universale nel contesto umano contemporaneo.

La conclusione dell’intensa giornata di cammino ha riunito i saluti in musica della comunità francescana di San Pietro di Silki con il congedo del dott. Ledda.

Che ha dato l’arrivederci per la prossima visita. Non è ancora ufficiale la data, ma probabilmente, considerato anche l’incoraggiante esito del debutto, la nuova analoga iniziativa prenderà il via prima della stagione estiva. Gli stessi canali informativi comunali annunceranno nei tempi dovuti il prossimo evento.