Una selezione autorevole di profili femminili nel saggio promosso dal direttivo Controparola.
“Il Duemila, questo nuovo millennio nel quale stiamo spendendo al presente le nostre vite, è uno scenario che ricorre nei romanzi di fantascienza, l’invenzione letteraria che ha una prima madre in Mary Shelley, con la creatura che il suo Frankenstein fabbrica in laboratorio.”
Uno stralcio tratto dall’introduzione di Maria Serena Palieri, portavoce di Controparola, direttivo di giornaliste e autrici (https://www.facebook.com/controparola), promosso nel 1992 sull’idea di Dacia Maraini, focalizza l’era contemporanea. Popolata anche nel nostro Paese da tante donne che ogni giorno con la loro vita quotidiana e le proprie competenze, onorano al meglio la società italiana creando eccellenze e valore aggiunto.
Il progetto editoriale Donne al futuro edito da Il Mulino, in libreria dallo scorso marzo, redatto dalle autrici, membri del suddetto sodalizio, rappresenta un documento di genere di straordinaria valenza.
Un compendio dove i contributi di trenta donne, tredici autrici per diciassette figure visitate e narrate svelano, senza alcuna enfasi ideologica, l’insostituibile e indispensabile contributo offerto al sistema paese dal ruolo creativo, scientifico e culturale della donna.
Un ruolo, certamente gravato da un atavico deficit di opportunità nella società contemporanea. Che sconta, nonostante i recenti apprezzabili sforzi politici normativi, un notevole ritardo di compensazioni nell’equilibrio socio economico favorevole, in maniera preminente, al genere maschile.
Il tema dirimente è abbozzato già nell’efficace copertina del volume con l’accattivante ritratto di Sara Gama, prima donna a ricoprire la carica di vicepresidente di Assocalciatori, realizzato da Fabrizio Birimbelli.
L’avvincente percorso del bomber, capitana della nazionale di calcio femminile è rappresentata nel nono capitolo del libro con il saggio di Cristiana di San Marzano.
Difficile stabilire una priorità sull’importanza delle storie inserite nell’antologia o sulle relative protagoniste. Alcune divenute familiari alla platea popolare dei media televisivi grazie all’aggiornamento quotidiano sull’evoluzione della pandemia da coronavirus.
Così come per Ilaria Capua.
“La professoressa Ilaria Capua, virologa, capo dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, entra nelle nostre vite nel febbraio 2020, nel pieno dell’emergenza contro quel piccolo, invisibile e infame nemico che ha stravolto l’esistenza dell’intera umanità.”
Un passaggio puntuale nella presentazione realizzata da Dina Lauricella.
La stessa giornalista d’inchiesta, premio “Marco Nozza” per il giornalismo investigativo, visita nell’undicesimo capitolo alcune donne certamente meno note, quanto dotate di una straordinaria determinazione nell’affrancarsi da un recrudescente inimmaginabile stato di schiavitù inflitto loro dalle famiglie d’origine della ‘Ndrangheta. Scenari cruenti e disumani, incredibilmente reali, approfonditi nel suo saggio Il Codice del disonore, Einaudi 2019 (https://www.laltraribalta.it/2019/08/30/il-codice-del-disonore-la-cifra-criminale-svelata-da-dina-lauricella/)
Un’offerta sociale decisiva dai forti contenuti solidali espressa anche nel decimo saggio, scritto dalla fondatrice di Controparola, Dacia Maraini nel ritratto di Rita Giarretta.
Suora dell’Ordine religioso delle Orsoline che nel 1995 ha aperto a Caserta una casa di accoglienza per le ultime: prostitute, ragazze madri e donne abbandonate a ogni vario e duro disagio che la vita possa riservare.
Un percorso emozionale offerto all’unisono col rigore civile nel perseguire la ricerca della verità intrapreso da Ilaria Cucchi nell’oscura vicenda (narrata da Cristiana Palazzoni) del fratello Stefano. Morto dopo il pestaggio subito da due carabinieri che lo avevano fermato per detenzione di sostanze stupefacenti.
Lo stesso afflato vive nel ricordo di Francesca Sancin che chiude il libro, dedicato ad Agitu Ideo Gudeta, la giovane donna etiope, massacrata a colpi di martellate nell’agro trentino, sul finire dello scorso anno, poco prima di completare il sogno della sua rinascita con l’apertura del suo agriturismo.
Tutte le figure visitate con i tratti salienti del proprio vissuto tessono una tele di arti (Alice Pasquini, Silvia Colasanti, Emma Dante) e competenze (Francesca Bria, Eliana La Ferrara, Fulvia Signani) che riconoscono l’impegno e la responsabilità assunte da chi sta investendo nel presente sforzi ed energie. Un cantiere d’idee e progetti dove poggerà le basi, il futuro di questo Paese. Probabilmente ogni lettore potrà riconoscere nelle storie di questa raccolta, il volto di una donna, amica o conoscente, che potrebbe tranquillamente aggiungere un nuovo capitolo o trovare spazio nella redazione di Controparola.
Lo scorso otto marzo – ricorrenza che non potrà rimanere, per quanto testimoniato anche in questo progetto, un esercizio storico – dalla Casa della Letterature di Donne al futuro, il giornalista Paolo Conti con Maria Serena Palieri ha presentato il libro, ospitando i contributi di alcune protagoniste. La visione (https://www.facebook.com/edizioni.mulino/videos/900051114125590)
offre ottimi spunti per un’attenta e formativa lettura.