Al prof. Massimo Galli il Premio Stintino per la Divulgazione scientifica 2021.
«Mi considero un insegnante, che ha lavorato per tutta la vita per formare giovani medici e che ha impiegato parte del tempo che aveva a disposizione cercando di svolgere una funzione di divulgatore. Ricevere un premio alla divulgazione scientifica, mi dà emozione.».
Con questa dichiarazione Massimo Galli, professore ordinario di Malattie Infettive presso l’Università Statale di Milano e direttore della struttura di Malattie Infettive dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano, ha commentato il premio consegnatogli dalla direttrice del Museo della Tonnara, Esmeralda Ughi, nella serata della prima domenica di questo incoraggiante luglio 2021.
«Un volto familiare e rassicurante, un punto di riferimento saldo per la comunità scientifica e per la popolazione italiana, sempre disponibile e capace di spiegare in maniera chiara e puntuale concetti complessi, quali le modalità di trasmissione del virus SARS-CoV2 e delle sue varianti, indicando in maniera ferma le misure da adottare per contrastare il diffondersi della pandemia»
Queste le motivazioni che hanno valso all’infettivologo milanese, nato l’undici luglio del 1951, il Premio Stintino per la Divulgazione scientifica 2021.
Nato cinque anni fa, giunto alla quarta edizione, dopo la sospensione nella scorsa estate dovuta alla pandemia, il riconoscimento è attribuito da un comitato scientifico di riferimento, costituito da una selezione di autorevoli giurati.
Presieduto dal prof. Piero Cappuccinelli, Accademico dei Lincei, la giuria annovera fra i membri anche il prof. Salvatore Rubino, ispiratore del M.U.T., la direttrice Esmeralda Ughi, il sindaco Antonio Diana.
Considerando le oltre novantasette mila pubblicazioni scientifiche, censite all’inizio di quest’anno, sulla pandemia da covid19, il prof. Galli è un riferimento essenziale per comunicare elementi sensati circa l’evoluzione sanitaria pandemica.
Su questo principio oggettivo la conversazione consumatasi nell’ampia terrazza sovrastante i locali del museo, allietata da una piacevole brezza preserale ha catturato il pieno interesse
delle varie decine di persone intervenute.
Sistemate coerentemente con le norme di sicurezza sanitaria vigenti.
Una chiacchierata dai toni amichevoli sulle ultime dirimenti evoluzioni della situazione sanitaria, aggiornata alla fase contemporanea.
Segnata da un lato dal contrasto importante avanzato dalla massiccia campagna vaccinale a livello internazionale.
Dall’altro da una mutazione virale del contagio nelle temute nuove varianti con un
particolare allarme per la “Delta”.
Già originata dall’India, diffusasi con rapido giro in Inghilterra.
A stimolare la conoscenza di dati aggiornati e nuove scientifiche, esternate con il noto aplomb pungente, hanno provveduto con quesiti coerenti.
Simona De Fransisci, vice direttore Videolina e Luigi Soriga per la Nuova Sardegna.
“Nessuno mi ha regalato una cassa di vino per essere ottimista!” – ha esordito Galli nel circoscrivere la sua conversione a U paventata dalla giornalista cagliaritana, rispetto a un’originaria, nota posizione rigorista nel ricorso all’isolamento sociale più intransigente per ridurre il prolificarsi di soggetti “positivi”.
“Il vaccino – il vaccino – il vaccino” – un mantra catartico – è ripetuto dal clinico milanese.
Quasi un remake di quel “resistere – resistere – resistere” pronunciato circa venti anni fa, dall’ex procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli, in un altro scenario, in procinto del suo pensionamento.
L’appello accorato di Galli risuona sette giorni prima del suo settantesimo genetliaco, a una manciata di settimane dall’andata in pensione (annunciata nel suo discorso),
per il prossimo mese di novembre.
Nonostante “la variante Delta l’abbiamo già in casa e, a breve, sarà dominante…”
il nuovo corso incoraggiante di Galli, poggia tendenzialmente sui numeri, non sufficienti, ma non scontati (alla fine dello scorso aprile), degli Italiani che hanno già terminato il ciclo di profilassi e di quelli che si apprestano a farlo in queste ore.
Il clima, non solo meteorologico, favorisce una partecipazione attenta e intensa dalla platea.
Molti, gli addetti ai lavori e i colleghi dell’Università di Sassari presenti.
Alcuni dei quali sono intervenuti brevemente nei saluti che hanno preceduto la conferenza.
“Non abbiamo chiuso ancora la battaglia!” arringa Galli, con il tono determinato al quale ci ha abituato nei duri e sofferti mesi precedenti.
Nelle sue conclusioni c’è spazio per una rivelazione decisiva, poco divulgata sull’efficacia del famoso e tormentato antidoto AstraZeneca.
Il vaccino prodotto dall’Università di Oxford, è quello più usato in oltre 150 paesi del mondo.
Soprattutto era stato pensato originariamente per l’inoculazione in un’unica dose.
Di qui le sfide decisive per i prossimi mesi risiedono in un auspicato monitoraggio che dovrebbe verificare con l’impiego massiccio di test seriologici (accessibili a tutti) i soggetti che non rispondono adeguatamente nel tasso d’immunità atteso dall’utilizzo vaccinale.
Senza dimenticare il ricorso reiterato ai tamponi in tutte quelle attività estive (l’apertura delle sale da ballo e l’imminente finale di calcio degli Europei di calcio al Wembley Stadium, i casi più evidenti)con un accorto ricorso all’uso del certificato Covid digitale U.E.
Strumento strategici per fronteggiare la subdola avanzata delle varianti covid19.
Nel corso della serata, che ha inaugurato il programma di eventi per l’estate 2021 al Mut,
è stato consegnato riconoscimento speciale alla Fondazione Dinamo, al Banco di Sardegna e alla Fondazione di Sardegna per il supporto al sistema sanitario regionale nel contrasto alla pandemia causata dal Covid-19.