L’Università di Sassari dedica al politico e storico sassarese l’intitolazione della Sala Consiliare.
L’iniziativa promossa a Sassari dall’ateneo che nel lontano 1916 laureò in giurisprudenza lo storico, politico Camillo Bellieni, cresciuto a Thiesi e che nel 1943 lo assunse come bibliotecario;
si è consumata in una vibrante cerimonia.
Realizzatasi con passaggi diversi e autorevoli presso l’Aula Magna dell’Università nella mattinata di sabato diciassette luglio.
L’intera manifestazione, seguita dalla scoperta di una targa che titola con il nome del pensatore, la Sala Consiliare dell’Università di Sassari, trasmessa in streaming sul portale istituzionale dell’ateneo (https://www.uniss.it/) è usufruibile all’indirizzo :
In questa foto galleria che riprende i momenti salienti, espressi nella sempre affascinante Aula Magna, non possiamo omettere alcuni elementi di riflessione convergenti sull’alto valore formativo e divulgativo di questo genere d’iniziative.
Gli spazi musicali hanno proposto saggi di grande spessore artistico in sintonia con i contributi orali dei relatori sul percorso terreno di Bellieni, offertidaiprofessori Antonello Mattone e Attilio Mastino.
Splendida l’interpretazione di Maria Giovanna Cherchi, accompagnata dal pianista Andrea Budroni.
All’unisono le esibizioni del Quartetto d’archi del Conservatorio di musica “Luigi Canepa” di Sassari e del Coro dell’Università di Sassari diretto da Laura Lambroni.
Giovani talenti ai quali si uniscono le studentesse e gli studenti del liceo “Domenico Alberto Azuni”.
Per la formazione di questi nostri giovani, sono inderogabili assunzioni di responsabilità di chi è preposto a guidarli e favorire loro, pari opportunità di crescita in una cittadinanza attiva.
La Politica è chiamata a formulare proposte serie e dare risposte altrettanto attendibili.
In tutte le iniziative connotate da importanti temi storici culturali, garantite nei contenuti dall’istituzione accademica universitaria, ancora più in questa realizzatasi a Sassari,
è racchiuso un messaggio politico.
Limpido ed eloquente nel pensiero degli ispiratori del Novecento come Camillo Bellieni.
Ideologo e fondatore del Partito Sardo d’Azione insieme a profili autorevoli (Emilio Lussu, Davide Coca, Antonio Simon Mossa) in un netto e definito campo d’azione e di pensiero democratico e autonomista.
Coltivato e sviluppatosi, comunque sia, dalle radici anti fasciste e partigiane, cardini non negoziabili della nostra Carta Costituzionale.
L’intitolazione della Sala Consiliare dell’ateneo sassarese a Camillo Bellieni avviene nel centenario della nascita del Psd’Az.
La ricorrenza è stata ricordata dal prof. Michele Pinna, Direttore dell’Istituto Studi e Ricerche “Camillo Bellieni”, avviato dallo stesso Pinna trenta anni fa a Sassari.
“Per tali frequenti mutamenti della sua linea politica ha subito (il Psd’Az ndr) numerose e dolorose scissioni.”
La nota, sopra riportata, è stralciata dalla pagina Wikipedia riferita al Partito Sardo d’Azione
(https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Sardo_d%27Azione )
Intestarsi l’eredità politica culturale, accreditarsi come continuatori del pensiero originario dei padri fondatori costituenti del Sardismo, è un atto a dir poco impegnativo.
Il ruolo sano e corretto di un’informazione indipendente, di una classe intellettuale affidabile, dovrebbe su quest’intento decisivo, discernere la lana dalla sete.
Prima di terminare queste riflessioni sembra doveroso ricordare l’inedita e storica operazione realizzatasi nella primavera 2018 con il primo approdo di quella storica sigla nell’aula romana di Palazzo Madama (http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/GruppiStorici/00000033.htm# )
Per semplificare un’idea che rifugge le dinamiche elettorali di liste e partiti politici, la lettura piacevole e avvincente della scrittrice nuorese Graziella Monni
(https://www.laltraribalta.it/2020/08/29/gli-amici-di-emilio-il-sogno-compiuto-di-graziella-monni/ )
proietta nel suggestivo ambiente paesaggistico autoctono la formazione di quella banda di ragazzi vispi e ribelli, cresciuti con Lussu.
Appare tout court improbabile l’ipotesi di sovrapporre i profili degli eredi di quei compagni di Emilio, mirabilmente narrati nel romanzo.
Per avvicinarli con le estreme alchimie del caso alle sensibilità culturali e politiche che animano la su citata compagine parlamentare. Riunita da un accordo elettorale.
Utile a tutt’oggi a tenere, fra l’altro, il comando politico dell’esecutivo di giunta regionale.
Al netto di questi ragionamenti più o meno condivisibili giornate e seminari di studio sui Padri Nobili del Novecento, della nostra Storia d’Italia e non solo, sono di estrema importanza per la comune memoria, sempre importante a illuminare la via contemporanea e le scelte necessarie per il futuro.