Quando intorno alle venti e cinquanta la speaker d’eccezione, Clara Antoniciello, dalla consolle della regia fonica, annuncia l’avvio dello straordinario spettacolo, un silenzio denso, carico di attesa, ammanta la platea gremita del teatro Verdi.
Esplosa nel primo lungo applauso che accoglie i sei coristi sul palco.
Nella serata del diciannove settembre che il mondo contemporaneo ricorderà per l’estremo commiato mondiale londinese della Regina Elisabetta II, sulla ribalta sassarese si consuma per la prima volta assoluta un evento che rimarrà memorabile.
Il concerto dei King’s Singers, sostenuto da Fondazione di Sardegna e Roble Factory col patrocinio del Comune di Sassari, è un appuntamento extra del XVIII Festival Internazionale della Musica Corale “Nella Città dei Gremi”.
La manifestazione si è tenuta dal 14 al 16 luglio nella Basilica del Sacro Cuore e nelle Chiese di Santa Caterina e di San Giuseppe di Sassari.
L’Associazione G. Rossini, presieduta da Maria Teresa Raho, ha infatti deciso di festeggiare i trent’anni della propria attività con una serie di appuntamenti di grande rilievo artistico.
Le celebrazioni del trentennale proseguiranno a dicembre con l’esecuzione del “Requiem” di Gabriel Fauré per soli, coro e orchestra.
L’allestimento del concerto con i coristi inglesi sulla ribalta del Verdi, si è valso della direzione artistica del Maestro Clara Antoniciello, in collaborazione con l’Associazione Harmonia Mundi di Macomer.
La formazione britannica The King’s Singers, da oltre mezzo secolo, calca i palcoscenici più importanti del mondo proponendo una tecnica senza rivali e un repertorio ampiamente variegato.
Detentori di riconoscimenti internazionali, due Grammy Awards, un Emmy Award e un posto nella Hall of Fame della rivista britannica “Gramophone”, vantano la produzione di oltre 70 CD venduti in milioni di copie e circa 200 lavori composti appositamente per loro dai maggiori autori moderni.
Nel 2018 il gruppo ha festeggiato i cinquant’anni dalla fondazione con tour mondiali e la pubblicazione dell’album “Gold”. Dal 1968 ad oggi ventotto coristi si sono alternati nell’ensamble, conservandone i caratteri originari e la tradizione musicale della fondazione.
Patrick Dunachie (controtenore), Edward Button (controtenore), Julian Grgory (tenore), Cristopher Bruerton (baritono), Nicholas Ashby (baritono), Jonathan Howard (basso),
hanno offerto un repertorio fedele alla cifra “inglese” del libretto d’opera, distinto in due tempi.
Una sequenza di brani, madrigali, tratti dai grandi autori classici: Ravel, Schubert e Poulenc. sino ai più recenti “nostri” Fleetwood Mac e Beatles.
Interpretazioni realizzate tutte con una interazione sublime nel mood sonoro dei vocalisti.
Un perfetto interplay che ha letteralmente mandato in visibilio tutto il pubblico in sala.
Che ha puntualmente risposto con prolungate ovazioni, anche per i puntuali interventi orali dei vocalisti.
Spesso ironici nelle didascalie dei brani, soprattutto in un perfetto comprensibile italiano.
Un valore aggiunto, accresciuto da un doppio bis, prima del congedo finale.
Con la promessa di un ritorno sul palco sassarese.
Una gioiosa appendice allo strepitoso show, il prolungato saluto con autografi e foto di rito nel foyer del teatro.